domenica 27 dicembre 2015

Frittata di carciofi con albumi montati


Ciao a tutti, questo periodo mi è tornata la voglia di cucinare e di preparare piatti nuovi. Così avevo delle uova fresche di galline nostrane, regalatemi da Sarà e JP, dei miei carissimi amici. Ho messo da parte subito l'idea di un pan di Spagna perché per quello ho bisogno di una domenica per prepararlo e farcirlo, così ho pensato: perché non fare una frittata con gli albumi montati? Sono andato in rete e ho trovato delle ricette a riguardo, ho invitato Francesca per sottoporla all'esperimento. In realtà la ricetta è frutto della collaborazione di entrambi perché la Fra appena ha sentito l'idea si è subito esaltata e si è divertita a montare gli albumi: è una magia che ci fa tornare bambini. In più la presentazione del piatto è tutto merito suo, perché come avete visto fino ad oggi mi devo impegnare di più in questo campo e nell'esecuzione fotografica.

Ingredienti

5 uova
50g di parmigiano grattugiato
Pepe rosa
Zenzero
2 carciofi
1 spicchio d'aglio
Aneto
1 foglia di alloro
Olio
Vino

Preparazione

Pulite i carciofi, io son pigro, di solito li compro in piazza alle bancarelle, già mondati. Tagliateli a fettine sottili. In una padella mettete un filo d'olio,  lo spicchio d'aglio schiacciato e la foglia di alloro, io la fortuna di usare il mio alloro proveniente direttamente dalla Puglia. Ponete i carciofi e fatelo soffriggere per qualche minuto. Aggiungete una fettina di zenzero grattugiato e poi sfumate con un dito di vino bianco. 
Nel frattempo prendete le uova e dividere i tuorli dagli albumi. Montate gli albumi a neve ben ferma, dovranno essere ben sodi perché la preparazione presenta molte parti solide che possono concorrere a farli smontare. Nei tuorli aggiungete il parmigiano, il pepe rosa e l'aneto di cui ne adoro l'aroma delicato e che ho iniziato ad usare recentemente dopo un viaggio in Grecia. Sbattere i tuorli. Aggiungete i carciofi. In fine unitevi gli albumi, mescolando con una spatola dal basso verso l'alto proprio come si fa col pan di Spagna. Prendete una teglia ungetela con olio e versatevi dentro l'impasto così ottenuto e ponetela in forno preriscaldato a 180 C per 15 minuti, almeno fin quando non sarà bella dorata. Mangiatela e buon appetito.
Questo piatto ci ha fatto venire in mente una bella colazione in un Diner americano per cui il film che io e la Fra abbiamo decisi di abbinare è American Graffiti.

domenica 20 dicembre 2015

Star wars- Episodio VII- Il risveglio della Forza

Venerdì sera sono andato al cinema pieno di entusiasmo con i miei amici Anna, Ivan e Francesca: già solo questo ha reso la serata speciale! Così dopo una sana cena a base di Club sandwich con salmone affumicato e mele(devo dire buonissimo, complimenti allo chef per l'abbinamento), siamo andati a vedere il film.
Io ero molto curioso perché dopo i recenti episodi della saga(I, II e III per intenderci), il mio interesse per Star Wars era andato scemando, tanto che episodio II e III non li ho mai visti, tanta è stata la delusione per Episodio I. Il regista, J.J. Abrams mi piace molto, ed è uno che sa fare cinema(vedi il recente reboot di Star Trek), ma soprattutto creare storie che suscitano interesse negli spettatori( Lost è una delle mie serie preferite in assoluto). La sceneggiatura l'ha scritta con  Lawrence Kasdan, sceneggiatore degli episodi V e VI, che sapeva come e dove mettere le mani e Michael Arndt, sceneggiatore di Little Miss Sunshine(film che ahimè, ancora non ho visto!)
Devo dire che sedersi di fronte allo schermo e vedere scorrere le famose scritte interstellari fa molto emozionare, ci si rende conto che si è di fronte a qualcosa di epico.  Poi quando è comparso Han Solo, ho provato un gran senso di liberazione perchè so che su di lui si può sempre contare, un modo più o meno rocambolesco per metterti in salvo lo trova sempre.
Il film mi è piaciuto moltissimo,   è all'altezza dei vecchi episodi, ha un bel ritmo  e conserva quella la vena filosofico-religiosa che caratterizza la saga, ma che con questo episodio è tornata ad essere misteriosa e creatrice di speranza. Tra i nuovi personaggi quello che mi ha colpito di più è stata Rey, una ragazza che vive da sola in attesa del ritorno dei suoi genitori e che si procura da mangiare trovando e vendendo vecchia ferraglia. Verrà catapultata suo malgrado in una serie di eventi a cui non potrà sottrarsi.
Altro non vi dico, vi rovinerei il film, che merita di essere visto, andate al cinema e vi divertirete.
Non posso lasciarvi senza aver dato il piatto abbinato, impresa ardua vista la materia di confronto...io direi un piatto che deve essere una scoperta, da assaporare boccone dopo boccone, tipo una parmigiana di melanzane che è sempre una nuova avventura, sia nel cucinarla, piena di strati che si possono condire a fantasia, sia nel gustarla, con le melanzane che si sciolgono in bocca. In oltre la accompagnerei con un buon Primitivo di Manduria.
Buona visione e buon appetito!

giovedì 22 ottobre 2015

Expo

Expo,  non potevo perdermi questa esperienza anche se il tema conduttore è stata la fila e non il cibo. Quanta gente, tanta e anche troppa: infatti la scelta dei Padiglioni da visitare è stata condizionata dalle code. Ci son stato con i miei amici Beppe, Francesca e Francesco: l'allegra combriccola di Firenze.
Mi son piaciuti soprattutto il padiglione della Francia e quello della Spagna. Il primo perché mostrava ciò che il paese sta facendo in ambito di ricerca e innovazione per ottimizzare la produzione agricola e portare beneficio ai paesi in via di sviluppo. La Spagna però ci ha regalato l'esperienza più bella, una degustazione di ottimi formaggi provenienti dalla Cantabria, prodotti in maniera artigianale. Devo dire che mi han colpito in particolare un pecorino stagionato e l'ottimo picon, un formaggio erborinato dal gusto molto deciso. Chissà un giorno riuscirò a tornare in Spagna e magari fare il cammino di Santiago per poterli assaggiare sul posto, magari aggiungendoci anche un' ottima scorpacciata di acciughe. Peccato perché non son riuscito a visitare i padiglioni orientali e quelli latinoamericani, che mi interessavano di più, ma ho visto cose favolose vicino al ristorante coreano: le spezie e gli ingredienti usati nella loro cucina con una incredibile varietà di colori.

sabato 17 ottobre 2015

Inside out


  Eccomi qua, dopo lunghi mesi di silenzio, mi rifaccio vivo: doveva arrivare l'autunno con le sue temperature fresche e il cambio di colori per farmi tornare la voglia di andare al cinema e cucinare. In realtà mi son fatto prendere dalla pigrizia, perché di film ne ho visti, ma non ho pubblicato i post. Invece di piatti nuovi non ne ho provati molti e col caldo torrido mi son nutrito fondamentalmente di insalate.
 Veniamo a noi e a questo bel film d' animazione. Mi è piaciuta l'idea di rappresentare le emozioni con 5 personaggi: Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia e Disgusto. Siamo nella testa di Riley, una ragazzina di circa dieci anni che con la famiglia si trasferisce dal freddo Minnesota alla più calda San Francisco. Qui deve adattarsi alla nuova vita e affrontare le difficoltà di una nuova casa, nuova scuola e la mancanza dei vecchi amici. Il film è basato sulla contrapposizione  tra Gioia e Tristezza. Nella prima parte del film Gioia ha il comando del centro di controllo della mente e mette il suo timbro sui ricordi più importanti di Riley, lasciando Tristezza in disparte. Ma quando le difficoltà si accumulano Riley si chiude in se stessa e nella tua mente Gioia e Tristezza si smarriscono tra il labirinto dei ricordi e dell'inconscio. Riusciranno a trovare la via di ritorno solo quando Gioia stessa si renderà conto che la felicità di Riley non può esistere senza il contributo di Tristezza e le permetterà di comandare la consolle del Centro di Controllo. Da qui il messaggio del film: non possiamo negare la tristezza, perché questa emozione è ugualmente costruttiva quanto la gioia. Viviamo tutti momenti difficili in cui prevalgono emozioni negative, ma sembra che nella nostra società non sia ammesso essere tristi.  Ma come facciamo ad apprezzare la felicità  se non abbiamo conosciuto anche la tristezza? Voi cosa ne pensate?
 Vi saluto e vi auguro una buona visione magari vedendo il film invece che con i soliti pop corn una buona fetta di raimbow cake.

domenica 31 maggio 2015

Humandroid

  I film di fantascienza mi piacciono molto, soprattutto quelli che pongono interrogativi di tipo etico ed esistenziale. Questo sono andato a vederlo con Ivan, mio carissimo amico e  un grande appassionato del genere. Il film è diretto da Neil Blomkamp, lo stesso di District 9, che dopo il flop di Elysium è tornato a girare in Sudafrica, cosa a noi gradita per la diversità dell'ambientazione rispetto ai film hollywoodniani.
  Come in District 9 siamo a Johannesburg in un futuro molto prossimo, però questa volta non ci sono gli alieni come protagonisti, ma i robot che permettono all'uomo di controllare il crimine dilagante nella città. In questo contesto un giovane ingegnere(Dave Patel) crea Chappie, un tenero robot che assomiglia ad un cucciolo nel modo di fare, ingenuo e facilmente influenzabile. Così mentre il padre naturale gli insegna le arti, la scienza e a rispettare il prossimo, il padre adottivo gli insegna a delinquere per trarne profitto.
  Il film è più d'azione che di concetto e  in questo è simile a Robocop. Pone l'interrogativo se sia possibile considerare umana un'intelligenza artificiale: l'uomo sarebbe in grado di rispettare i sentimenti di una macchina? Ci si può affezionare ad una macchina fino al punto da considerarla un proprio figlio? Io aggiungo, ci si  potrebbe innamorare di essa? 
  Ivan mi ha consigliato di vedere Trascendent, ma io prima o poi ci voglio aggiungere anche Metropolis e rivedere Blade Runner e 2001: odissea nello spazio.
  Il piatto che abbino a questo film è il bunny chow tipico del Sud Africa, non l'ho mai assaggiato, ma mi piacerebbe molto: è uno stufato di carne al curry servito dentro mezza forma di pane.


  





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sabato 30 maggio 2015

Ma quant'è buona la cucina romana!!!

Roma è bellissima, con i suoi monumenti, la sua storia e il suo cibo. Sono stato a Roma quasi un mese fà e precisamente nel week end del I maggio e non l'avevo mai vista così caotica e brulicante di vita. Insieme a  Beppe, Francesca e Vera siamo andati a vedere il concertone in piazza San giovanni, ma  l'interesse  è scemato presto anche perchè da qualche anno non cantano più i grandi della nostra musica. Così messi di fronte a degli spenti Bluvertigo, abbiamo deciso di gratificarci con la porchetta: a Roma si mangia il panino col pane casereccio. Che buono me lo ricordo ancora e mi vien l'acquolina...

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Il giorno dopo è stata la volta del favoloso tiramisù da asporto da Pompi. Veramente buono, fatto come piace a me: poco biscotto e tanta crema, cosa darei per mangiarne uno adesso!!!Sarebbe bello che qualche altra pasticceria, magari nei dintorni di Padova, ne copiasse l'idea.


Poi non vi dico il baccalà fritto da FILETTI DI  BACCALA' vicino a Campo dei fiori: croccante fuori e morbido dentro. Il baccalà lo adoro e fritto si può mangiare anche in Puglia, specialmente nel periodo natalizio.  Questa fantastica trattoria vende anche il baccalà per asporto, cosa che ho apprezzato molto e l'esperienza è davvero romana perché la signora che lo cucina e lo vende ha un modo di fare che mi ha ricordato la Sora Lella. Da provare, ve la consiglio.




E del Caffè di Sant'Eustacchio ne vogliamo parlare? Buono, cremoso come mai l'ho bevuto in vita mia, semplicemente sublime: le macchine sono girate di spalle ai clienti per creare mistero sulla preparazione. Eccolo qua...



Il clou è arrivato la domenica quando, dopo una bella mattinata passata nei Fori Romani ci siamo diretti a Trastevere nella trattoria IL CIAK. Il nome è una garanzia: ci sono attaccate alle pareti le immagini più belle dei film girati negli anni d'oro di Cinecittà. Si mangia insieme ad Alberto Sordi, Fellini, Totò, Sofia Loren, solo per citarne alcuni. Io ero in totale euforia e ho deciso di scatenarmi prendendo gli spaghetti alla grigia e soprattutto la coda alla vaccinara. Ero sempre stato incuriosito da questo piatto e mi chiedevo come fosse cucinata la coda della mucca. Alla fine ho scoperto essere un ragù in stile napoletan-pugliese dal gusto buonissimo perchè la carne ha tanto osso ed è cucinata con tanto sedano. L'ho mangiata con tutto me stesso, bevendoci sopra del buon rosso.

  
Poi felici e contenti per tutte queste leccornie siamo andati verso la stazione e ripartiti alla volta di Padova, consapevoli che cose da vedere e piatti da mangiare ce ne sono ancora molti...
A voi cosa è piaciuto della cucina romana? Avete suggerimenti su cosa mangiare e dove andare ad assaggiare qualcosa di tipico?




lunedì 18 maggio 2015

Se Dio vuole



Questa è una commedia leggera, ma non banale, che parte da un dilemma:''meglio avere un figlio gay o prete?''. Il nucleo narrativo del film si basa sul confronto tra Tommaso(Marco Giallini), affermato cardiochirurgo e Pietro(Alessandro Gassman), giovane prete di periferia. 
Razionalità e fede si confrontano: Tommaso col suo modo di fare superbo, fa piazza pulita degli affetti attorno a sè, invece Pietro avvicina alla religione molti giovani grazie ad un colloquialità che definirei da borgataro-santone.
Nella recitazione ho preferito Marco Giallini a Gassman, ma devo dire che mi dolgo di non aver visto ancora i migliori film di quest'ultimo. Brava nella parte di Carla, la moglie di Tommaso, Laura Morante, che interpreta una donna oramai depressa e alcolizzata distrutta nei suoi ideali di ex pasionaria dalla personalità ingombrante del marito.
Il piatto che associo a questo film è un semplice pane e pomodoro, condito con dell'ottimo olio extravergine di oliva e origano profumato: ingredienti semplici ma divini.

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martedì 5 maggio 2015

Museo del precinema



Questo post risale ad aprile e solo adesso mi sono accorto di non averlo pubblicato, ve lo propongo lo stesso con grande ritardo, sperando che possa interessarsi...

Il giorno della maratona del Santo per Padova è sempre una gran festa, quest'anno il tempo è stato splendido e ha dato a tutti la possibilità di godere di una mattinata in compagnia all'aria aperta. Io sono un anasportivo per definizione, ma Beppe come ogni anno ha corso la stracittadina.
Finita siamo andati a vedere questo piccolo ma magico museo che si trova in cima a Palazzo Angeli, un edificio del '400 che si affaccia su Prato della Valle. La collezione Minici Zotti è costituita da una serie di oggetti che narrano la storia dell'immagine in movimento prima del cinema: le lanterne magiche, lo stereoscopio, il teatro delle ombre Giavanesi, tutti strumenti in grado di riportarci indietro a quando eravamo bambini. Si può godere di una magnifica vista su Prato e si ha l'oppotunità di vedere la piazza dalla camera oscura usata dal Canaletto per ritrarla. L'immaginazione corre al passato a quando le lanterne magiche erano delle attrazioni poste nelle piazze per divertire e informare i cittadini.
Questa visita mi ha interessato tantissimo e spero di riuscire a vedere prima o poi il museo del cinema di Torino, che mi han detto ricco di questi magici strumenti.

martedì 21 aprile 2015

Gnocchi con asparagi e pecorino




Mi piacciono molto i primi piatti con le verdure e da buon meridionale ne metto in abbondanza. Cerco di usare verdure di stagione e qui in Veneto si coltivano ottimi asparagi. Io generalmente uso quelli verdi perchè hanno un gusto un pò più deciso, ma i miei preferiti restano quelli selvatici, per il loro sapore rustico e amarognolo. Il pecorino lo adoro e per la ricetta ne ho usato uno semi stagionato pugliese. Un paio di settimane fà ho comprato una radice di zenzero e ne sto sperimentando i vari accostamenti, l'ho usato in questa ricetta per dare una nota di freschezza al piatto. 


Ingredienti per 2 persone


300g di gnocchi di patate
300g di asparagi
Olio
2 dita di Birra chiara
Mezzo scalogno
Zenzero fresco grattuggiato
1 foglia di alloro


Preparazione


In una pentola mettere l'acqua e accendere il fuoco. Poi in una padella larga e piatta mettere l'olio, la foglia di alloro, lo scalogno tritato e gli asparagi lavati e tagliati: una mia caratteristica è di non fare soffriggere le verdure per troppo tempo perchè mi piacciono croccanti e spesso le metto a cucinare insieme ad aglio, cipolla o scalogno che siano. 
Mettete il coperchio sulla padella, in modo da fare appassire gli asparagi, quindi mettete la birra e fatela evaporare. Verso fine cottura aggiungete lo zenzero.
Quando l'acqua bolle buttate gli gnocchi, io di solito uso gli gnocchetti, perchè più piccoli si insaporiscono meglio. Appena salgono su scolateli e versateli nella pentola degli asparagi, mettteteci poi il pecorino tagliato a cubetti. Mescolate finchè il formaggio non sarà fuso e tutto ben amalgamato.
Servite e mangiate.
A questo piatto abbino il film American Beauty soprattutto per questa splendida scena dove i protagonisti a cena mangiano gli asparagi.


mercoledì 15 aprile 2015

Ma che bella sorpresa




Alcuni giorni fa sono andato al cinema con Francesca, una mia carissima amica a cui devo anche il nome di questo Blog: a lei è venuto il colpo di genio nel viaggio di ritorno da Firenze.
Questo è il primo film di Alessandro Genovesi che vedo, so che questo giovane regista si è fatto molto apprezzare per la trilogia de ''La peggior settimana della mia vita''. 
La commedia ho scoperto essere un remake di un recente film brasiliano '' A Mulher Invisivel'', presenta dei piacevoli doppioni del cinema italiano attuale e passato: Guido-Bisio, Milanese trasferito a Napoli come in ''Benvenuti al Sud''. Il suo amico Paolo-Frank Matano per me che non seguo ''Le Iene'', è stato una bella novità, doppio di Siani-Troisi. Infine Valentina Lodovini-Giada, innamorata in segreto di Guido, oserei dire doppio di Sofia Loren. Il tema centrale è la donna ideale e se questa esiste oppure no: Guido dopo una delusione d'amore, sembra averla trovata, ma sarà vera oppure no?
Sono splendidi la coppia dei genitori di Guido, i milanesissimi Pozzetto e Vanoni che offrono dei siparietti divertenti.
Nel complesso il film è una commedia godibile, e ben equilibrata tra tutti i personaggi che si muovono in una Napoli come sempre pittoresca, col suo mare, i viottoli e vicoletti e le persone col loro modo di fare teatrale.
Il piatto che io abbino non può che essere napoletano: il casatiello.


Buona visione e buon appetito!



martedì 7 aprile 2015

Risotto bruscandoli e salmone

                                

Qualche settimana fà al mercato ho comprato i bruscandoli, convinto che fossero asparagi selvatici, ma Wikipedia mi ha illuminato: anche se  comunemente sono chiamati così, in realtà sono piante diverse. Il nome corretto sarebbe luppolo selvatico. Un paio di giorni dopo si è fermato a pranzo Giuseppe, mio carissimo amico, compagno di tanti viaggi e ottimo cuoco, così ho deciso di farglieli provare facendone un risotto abbinato al salmone affumicato. 

Ingredienti per 2 persone

150g di bruscandoli
50 g di salmone affumicato
vino bianco
140g di riso
1/2 scalogno
Dado granulare senza glutammato
Olio
Curry
Prezzemolo

Preparazione

Fate appassire  lo scalogno nell'olio, poi unirvi i bruscandoli. Quando avranno ridotto il loro volume aggiungete il salmone. Appena questo avrà cambiato colore, unite il riso e fatelo tostare per un minuto. Aggiundete il vino. Una volta evaporato unite il brodo caldo. A cottura quasi ultimata aggiungete il curry a piacere e il prezzemolo.

I bruscandoli mi fan venire in mente le scampagnate primaverili, per cui il film abbinato a questo piatto è  un classico: Tutti insieme appassionatamente.



lunedì 16 marzo 2015

Kingsman - The secret service

Qualche sera fa, sono andato a vederlo col mio caro cuginone Cosimo, anche lui cinefilo malato come il sottoscritto. Il film è tratto dalla grafic novel omonima, al cui soggetto ha collaborato Matthew Vaughn in persona, legato al genere azione-fumetto come testimoniano i suoi precedenti "X-men l'inizio" e "Kick-Ass". Il film nelle scene di combattimento  iperveloci ricorda i cartoon manga. Arricchiscono il tutto citazioni cinematografiche, ricordo in particolare gli omaggi a Matrix e a Shining 
Il cast assolutamente di prim'ordine  con Michael Caine direttore dell'agenzia di spie e Samuel L. Jackson nei panni del cattivo. Mi ha sorpreso Colin Firth che io non avevo mai visto così dinamico sul grande schermo, perfettamnte a suo agio nei panni dell'agente segreto-formatore.
Io e Cosimo ci siamo divertiti molto, poi io ero entrato al cinema credendo di vedere un film d'azione serioso  e ne sono uscito contento di aver visto un bel film d'intrattenimento ricco di scene comiche e divertenti anche ai limiti del grottesco.
Questo film così vivace e movimentato mi fa venire in mente tante bollicine, quindi lo abbino ad un vino spumante secco come un Franciacorta o un Prosecco.

domenica 8 marzo 2015

Muffin al cioccolato con cime di rapa e vin cotto di fichi

Tutto è partito da una foto vista su fb di Michele, un mio vicino di casa in Puglia, con il famoso pasticcere Ernst Knam: ho commentato in maniera scherzosa chiedendo se per caso il maestro fosse in grado di fare un dolce con le cime di rapa. La cosa alla fine l'ho presa sul "serio" e dopo averci riflettuto un bel po', ho convenuto che si poteva fare una composta  con le cime di rapa. Ho pensato di smorzare l'aroma intenso di questa verdura con il cioccolato fondente e il vin cotto di fichi, una sorta di sciroppo di fichi molto concentrato, usato in Puglia per condire sia i dolci che le carni. 
Dopo aver avuto il benestare di chef Francesco Calabrese sull'accostamento degli ingredienti, non sapevo ancora come realizzare il dolce e visto che in pasticceria sono un principiante, mi sono rivolto a Mariarosaria. Lei è pugliese e farmacista come me e autrice di un bel blog di cucina Dinner at Mary's, che vi consiglio di visitare. Qui troverete la ricetta dettagliata di questi muffin illustrata con delle belle foto: la realizzazione di questo dessert è tutto merito suo, io ho fatto solo da aiutante.
Poichè fare solo i muffin con le cime di rapa poteva essere un azzardo, abbiamo deciso per una fantasia: un po' con i fichi secchi e un po' con il cioccolato fondente al 70% e il vin cotto di fichi.

 Ingredienti per 12 muffin
  • 225 g farina 00
  • 225 g zucchero semolato
  • 105 g cioccolato fondente al 70% 
  • 180 ml latte
  • 60 g cacao amaro
  • 105 g burro
  • 3 uova
  • mezza bustina di lievito per dolci
  • 10 fichi secchi
  • vin cotto di fichi

Preparazione
  Sciogliete il cioccolato fondente con il burro, aggiungete il latte tiepido, le uova e mescolate con una frusta.  In una ciotola mescolate lo zucchero, la farina setacciata, il cacao e il lievito. Versate i liquidi nei solidi mescolando con una frusta fino ad amalgamare perfettamente gli ingredienti. A questo punto unite i fichi secchi a pezzetti.
 Riempite gli stampini da muffin a tre quarti e infornate in forno caldo a 175 °C per 20-25 minuti circa, fate sempre la prova stecchino.
Per i muffin con la confettura di cime di rape usate la stessa ricetta, escludendo i fichi secchi. Per la confettura fate cuocere per 1 ora pari peso di zucchero semolato e cime di rapa tagliate finemente, con l'aggiunta di un pezzetto di mela
Una volta cotti i muffin, li abbiamo farciti con la confettura usando una sacca a poches. Li abbiamo serviti mettendo su un piatto un cucchiaino di vin cotto di fichi, su cui abbiamo poggiato i muffin, quindi abbiamo versato sopra un altro cucchiaino di mosto. Voi se lo gradite potete pure abbondare con questo ingrediente.

Questa ricetta è dedicata a tutti i pugliesi che come me e Mariarosaria hanno lasciato la loro terra e si sono trasferiti altrove, ma nonostante abbiano conosciuto altre realtà e fatto incontri inaspettati, conservano la Puglia sempre nel cuore.
 Questo dolce lo voglio abbinare ad un film di Sergio Rubini, L'anima gemella, una divertente commedia degli equivoci.

sabato 28 febbraio 2015

Buon viaggio Spock



Non sono stato mai un fanatico di Star Trek, confesso di aver visto da bambino solo alcuni episodi della prima serie TV e della serie animata, oggi però il ricordo di Leonard Nimoy mi sembra doveroso. Ha dato vita ad un personaggio bellissimo e che a mio parere è rimasto impresso nell'immaginario collettivo più di William Shatner - Capitano Kirk. Confesso che avrei desiderato essere come Capitano Kirk ma il Vulcaniano Spock lo sentivo decisamente più vicino. Il suo saluto, di probabile ispirazione ebraica, rimarrà nella storia del cinema e della televisione. Io personalmente gli auguro un buon viaggio intergalattico tra mondi lontani e civiltà ancora da scoprire e mi permetto di ricordarlo con il suo ultimo tweet:
" Lunga vita e prosperità".

mercoledì 25 febbraio 2015

Reinterpretare la tradizione.

Massimo Bottura è uno dei più grandi chef al mondo e come mi ha fatto notare il mio amico chef Francesco Calabrese, concepisce ogni piatto come un'opera d'arte. Son contento che su YouTube si trovino i video di questo grande artista. Qui reinterpreta la pasta e fagioli, facendone un piatto sontuoso.
Gustatevi questo video!

lunedì 23 febbraio 2015

La notte degli Oscar



Peccato che non abbia vinto le statuette più ambite, ma era il mio film preferito per la notte degli Oscar che si è appena conclusa. Comunque a noi italiani ha dato la soddisfazione di vedere premiata la bravissima Milena Canonero, al quarto Oscar della carriera per i costumi. Secondo me è un bellissimo film, Wes Anderson mi piace molto come regista. In particolare il tocco surreale e leggero che mette nel rappresentare la drammaticità della vita. Spero che continui a deliziarci girando bei film come questo!

mercoledì 28 gennaio 2015

Breaking Bad, la malattia, la chimica e la necessità.


Ciao a tutti, so che arrivo in ritardo, ma solo in questi giorni ho iniziato a vedere questa fantastica serie e ne sono incredibilmente entusiasta: c'è molto di quello che desidero vedere al cinema e in TV. Quando ero studente universitario i parametri che adottavo per giudicare un film erano: blood(ce n'è tanto), pain(tantissimo), sex(non molto, almeno nella prima stagione) and violence(abbonda anche questa).  Questi punti ancora oggi li tengo in considerazione, ma ne cerco anche altri: ironia(sempre presente in questa serie), contrasti tra bene e male, dilemmi della vita, capacità di superare le difficoltà che si pongono.
Il signor White è un professore di chimica di 50 anni, che conduce una vita normalissima. Adora la sua professione e la sua famiglia, composta da una moglie, un figlio adolescente con un handicap e un altro in arrivo. Dopo la scuola lavora in un autolavaggio, dove il gestore spesso lo tratta male e lo umilia. E' un uomo debole, diremmo, tanto che  suo cognato, un poliziotto della DEA gli prende il posto spesso per quanto riguarda l'educazione del figlio.
Poi, arriva il cancro ai polmoni, una malattia terribile: i medici gli danno due anni di vita. Questo, unito al caso(l'aver visto di persona quanti soldi si possano fare vendendo droga) innesca una reazione chimica: il signor White cambia e decide di passare ''al lato oscuro della forza''. Inizia a produrre metanfetamina insieme ad un suo ex allievo, perchè vuole aiutare la sua famiglia: nei due anni che gli rimangono vuole accumulare tanti soldi da lasciare loro.
La  prima puntata è incredibile, succede di tutto. Uccide per legittima difesa già la prima persona. Ma proprio le prime morti, causate dall'inesperienza, non lo intimoriscono e comprende di non voler uccidere più: vuole solo diventare un ottimo narcotrafficante.
A me la serie piace molto e a voi? I due attori principali sono bravissimi. La regia e il montaggio sono molto vivaci, con continui flash back e flashforward. Devo dire che il creatore, Vince Gilligan è stato molto originale: be era uno degli sceneggiatori di X-Files, non per altro una delle altre mie serie preferite.
Mi manca l'ultima puntata della prima stagione: quindi qui ne parleremo ancora...

lunedì 26 gennaio 2015

Firenze tra fiorentina e lampredotto

Questo week end sono stato a Firenze insieme ad amici di vecchia data e ho trascorso una due giorni fantastica tra arte e buon cibo. Ho mangiato un'ottima fiorentina presso l'ANTICA TRATTORIA DA TITO. Devo dire che il posto merita perchè è molto accogliente, con il personale gentile e alla mano, la musica di sottofondo è vivace e il cibo è veramente squisito. In particolare mi son rimasti impressi i crostini con il patè di fegato di pollo e la fiorentina che era succulenta e tenerissima. Veramente un'esperienza unica, poi condita con dell'ottimo chianti.
A Firenze non si può non mangiare il lampredotto, che ho scoperto essere il tipico cibo da strada del posto. Devo premettere che a me non piace la trippa, ma il lampredotto è qualcosa che va oltre: pieno di sapori. Io l'ho mangiato IN ZIMINO, cioè condito con verdure e pomodoro. E' un piatto molto saporito, che ho gustato piacevolmente in compagnia: devo dire che lo stomaco della mucca condito in quel modo mi è piaciuto tantissimo. In più era tenerissimo, a differenza della ben più conosciuta trippa, almeno nelle versioni che io ho mangiato in passato. L'unico problema è che come dicono a Roma, il lampredotto ''Te se ripropone'' per un bel pò di ore dopo.

Finalmente l'ho fatto!!!

Ciao a tutti, erano anni che ci pensavo, ma non ne ero stato mai completamente convinto. All'inizio avevo pensato solo ad un blog di cinema, poi invece ho pensato ad un blog di cucina in cui pubblicare le mie ricette. Così ho deciso di coniugare queste due passioni e di creare finalmente un unico blog. Scriverò di cinema e serie TV: dei film che guardo al cinema, o di quelli che guardo in TV o da me in possesso. Scriverò di cibo, non solo delle mie ricette, ma anche di piatti che mangio fuori oppure da da amici.